Nives MEROI


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SPEDIZIONI

SPEDIZIONE EVEREST 2007 – REPORTS

2 aprile h.10- Milano Malpensa
Partenza del team: Nives, Romano, Fabrizio Mannoni detto “Manetta”, accompagnati lungo il trek d’andata dall’amico Paolo Paracchini. In bocca al lupo ragazzi!

8 aprile – Kathmandu
Partenza questa mattina da Kathmandu alla volta del Tibet. Fra 3-4 giorni al massimo il team arriverà a Rongbuk, CB Nord dell’Everest. Il trekking in Khumbu è andato bene, nonostante il brutto tempo e il solito sovraffollamento della zona.

9 aprile – Periche (4000 mt circa)
Sosta nell’ultima località provvista di lodge (salteranno la tappa di Gorak Shep). Il tempo non è dei migliori, ma c’è molta gente in giro. Si fermeranno lì anche domani, per favorire il processo di acclimatamento all’alta quota. Dopodomani riprenderanno il cammino e, a seconda delle condizioni meteo, decideranno se fermarsi ai piedi del Kala Pattar o “tirare dritti” fino al CB della parete Sud dell’Everest (versante nepalese). Giunti lì pernotteranno due notti in quota e il terzo giorno partiranno per far rientro a Kathmandu. Il 18 infine si dirigeranno coi mezzi in Tibet, verso il CB della parete Nord.

14 aprile – Namche Bazar
Il gruppo, di ritorno dal CB Sud dell’Everest, è arrivato quest’oggi a Namche Bazar. Domani si sposterà a Lukla e, tempo permettendo, rientrerà a Kathmandu il giorno seguente. Il tempo non è stato dei migliori, nuvoloso e decisamente freddo.
di Leila Meroi

18 aprile – Kathmandu
Partenza questa mattina da Kathmandu alla volta del Tibet. Fra 3-4 giorni al massimo il team arriverà a Rongbuk, CB Nord dell’Everest. Il trekking in Khumbu è andato bene, nonostante il brutto tempo e il solito sovraffollamento della zona.

21 aprile - CB Everest-Nord
Finalmente questa mattina il team è arrivato al CB Everest-Nord (m 5200 c.ca). Il tempo non è dei migliori: nevica e c'è molto vento, tanto che al loro arrivo i ragazzi sono riusciti solamente ad "abbozzare" il CB, ripromettendosi di completare il lavoro entro la giornata di domani. Il 24 mattina gli alpinisti si alzeranno lievemente di quota (campo intermedio), per arrivare il 25 a quello che sarà il CB definitivo della spedizione (CB avanzato, m 6300 c.ca).
Il viaggio coi mezzi è andato bene, toccando in sequenza Zaghmo, Tingri e poi da lì il CB Everest-Nord. Al loro arrivo la "sorpresa" del sovraffollamento: sembra che ai piedi della montagna ci sia un assemblamento incredibile di spedizioni, fra le quali ben 4 di bandiera cinese che, in quanto a record, sembrano già superare ogni aspettativa: un totale di 200 persone, con c.ca 1000 bombole di ossigeno e 40 tende solo al Colle Nord...
Nives mi ha promesso che, una volta installato il CB definitivo, mi farà pervenire i suoi appunti sul trek e i primi giorni di soggiorno al CB.

22 aprile - Rongbuk
Primo giorno al CB Everest-Nord.
Questo pomeriggio è arrivata una mail di Nives, che vi riporto immediatamente.
“Ieri mattina siamo arrivati al cb cinese di Rongbuk, a 5100 metri circa.
Abbiamo montato le tende e il pomeriggio si è alzato il vento, così ci siamo rintanati in tenda. Verso sera ha anche iniziato a nevicare, una spolverata che è andata avanti fino a ‘sta mattina.
Questa mattina è stata celebrata la puja. Dal monastero di Rongbuk sono saliti due lama per celebrare la cerimonia, che è durata un’oretta circa. Come sempre, è poi finita in bevuta generale.
Adesso dovremmo iniziare a preparare i carichi da portare su, al cb avanzato, ma si è di nuovo alzato il vento e di stare fuori a trafficare al freddo non ho molta voglia.
Domani staremo ancora qui e il 24 mattina inizieremo la salita verso l’avanzato: il 24 ad un campo intermedio ed il 25 arrivo a cb. In teoria saremmo dovuti partire prima, ma le tre spedizioni cinesi e
altre due grosse spedizioni commerciali hanno requisito oltre a tutte le bombole di ossigeno e gli erogatori disponibili in Nepal (per chi ne fa uso), hanno assoldato anche tutti gli jack ed i conduttori
disponibili in zona; quindi per noi, che li abbiamo prenotati già tre giorni fa, saranno disponibili solo per il 24 mattina. Comunque va bene anche così: tre notti a 5100 non ci possono fare che bene.
I cinesi come dicevo sono circa 200, sono divisi in tre spedizioni: una civile, una militare ed una della televisione cinese. Qui hanno un campo base enorme e tengono alla larga tutte le altre spedizioni. Non ho ben capito se stanno facendo le prove per portare in cima la fiaccola olimpica oppure, per sicurezza, la portano su già quest’anno così sono pronti per il 2008. In ogni caso sembra che 50 loro alpinisti DEBBANO arrivare in cima, ad ogni costo.
Noi tutti bene e non mi sembra di avere altre novità.”

23 aprile
Domani il gruppo partirà per il campo intermedio. Oggi Nives mi ha chiamata: stanno tutti bene e si stanno preparando per cominciare la salita. Nella sua voce una nota di preoccupazione: l’assemblamento generato dalla spedizione cinese al CB, sulla parete e, soprattutto, al Colle Nord, non è di certo indice di sicurezza per il resto delle spedizioni, soprattutto per coloro che, come Nives, Romano e Fabrizio, intendono salire in velocità, con poco materiale, nessun campo fisso e, soprattutto, senza ossigeno e portatori d’alta quota. Si vedrà...
Quanto ai permessi per la cima in molti mi hanno chiesto se il gruppo ha avuto problemi ad ottenerli; la risposta è “sì”. Oltretutto sembra che i costi siano aumentati vistosamente. Fortunatamente Nives e Romano quest’anno potranno contare, oltre al supporto della Montura, anche alla grande sinergia che si è recentemente venuta a creare con il Consorzio del Parmigiano Reggiano. Due sponsor d’eccellenza che, oltre ad offrire loro la qualità dei prodotti, contribuiscono a promuovere anche uno stile, una filosofia e un’eleganza d’immagine che voi tutti che ci state seguendo, riconoscete nel mondo fatto ancora d’avventura, scoperta, conoscenza,

27 aprile – C.B. Avanzato
I ragazzi sono arrivati al C.B. Avanzato due giorni fa, come da programma.
Nonostante le deboli nevicate di questi giorni Nives, Romano e Fabrizio sarebbero già potuti salire ulteriormente di quota; purtroppo però il team ha a disposizione solamente una parte del materiale, mentre la rimanente si trova ancora al CB a 5200. Questo perchè, a causa del sovraffollamento legato alla presenza di tante spedizioni in parete, gli yak deputati al trasporto di materiale all’avanzato sono completamente impegnati. Bisognerà pertranto attendere almeno fino a domani per poter avere con sé anche il resto dell’attrezzatura e dare finalmente il “via” alla salita.
Se così dovesse essere il gruppo partirà dopodomani per il Colle Nord, pernotterà lì (sempre che si riesca a trovare posto fra le almeno 40 tende solo delle spedizioni cinesi) e l’indomani si alzerebbe ulteriormente di quota. Se ci sarà la possibilità trascorrerà la notte a quest’ultimo campo e farebbe rientro il giorno dopo al CB avanzato, per permettere all’organismo di recuperare dopo la fatica e lo stress dell’acclimatamento.
Per il resto non ci sono ulteriori novità, se non che stanno tutti bene e sono motivati!
Probabilmente si faranno risentire fra 3-4 giorni.

Ciao, e dopo un periodo di silenzio "informatico", speriamo di essere riusciti a riprendere i contatti.
Il 21 aprile siamo arrivati a Rongbuk- al campo base cinese - con le jeep ed il camion e lì abbiamo dovuto aspettare un pò di giorni, fino al 24, ad aspettare la disponibilità degli jack per il trasporto fino al campo base avanzato.
Siamo partiti a piedi il 24 mattina verso mezzogiorno, dopo le inevitabili ed estenuanti trattative con liason officer cinese e driver tibetani sui pesi (i chili non pesano nella stessa maniera da noi e qui
in Cina). Dopo aver pagato un bel pò di dollari di presunto overweight siamo partiti con la sola metà del nostro carico, perchè comunque non c'erano abbastanza jack a disposizione - neanche per i due jack a testa pattuiti per contratto.
"Gli jack con il resto del carico partiranno domani mattina!"...E infatti sono aarrivati il 29! E per questo non abbiamo potuto fare niente: nè salire - visto che il materiale alpinistico era a Rongbuk,
nè mettere in piedi la nostra centrale informatica, visto che non avevamo il materiale elettrico.
Il 30 siamo partiti, come i cani quando li molli dalla catena. Siamo saliti fino al colle nord -m.7066- abbiamo piazzato abusivamente la nostra tendina e abbiamo passato la notte,freddissima e ventosa.
Fa molto freddo: la sera, nella tendina al cb, ci sono venti gradi sotto zero. in su non sappiamo perchè ovviamente non abbiamo il termometro. Se poi ci aggiungi il vento...
Un altro problema importante è l'affollamento. Più che una parete, sembra di essere in un cantiere. Non so quante decine di spedizioni ci siano, quante centinaia di alpinisti e sherpa. Fatto stà che è un continuo andirivieni di sherpa che a tutte le ore salgono e scendono per attrezzare la parete, trasportare ossigeno e alpinisti e allestire campi che sembrano camping marittimi.
E a parte il problema dei sorpassi in parete, per fortuna fin'ora non estremamente difficile e quindi "c'è posto per tutti", il problema è quello delle tende. Le grosse spedizioni cinesi e le enormi spedizioni commerciali hanno da un mese ormai sguinzagliato gli sherpa per accaparrarsi i posti ai campi e oggi, dove non c'è già la fila di tendine tutte in riga e tutte uguali, c'è una fila di picchetti che recinta un'area. Noi, arrivati al colle nord, non abbiamo potuto far altro che espropriare un piccolissimo lotto per la nostra tendina e l'indomani mattina smontarla per portarla più su, al campo due.
il 1 maggio siamo quindi saliti, "campo in spalla", verso il campo 2 - intorno ai 7600. Partiti col cielo sereno e vento quieto, in un attimo la situazione è cambiata ed è arrivato un vento gelido e rabbioso.
Siamo saliti comunque e arrivati all'altezza del campo si è ripresentato il problema del colle nord: non c'era un buco libero. Non c'era però la possibilità di star tanto tempo lì a cercare, e così, dietro un masso, abbiamo depositato tutto il materiale per il nostro campo e in quattro salti siamo ridiscesi al cb avanzato.
Adesso ci riposiamo un paio di giorni qui al cb avanzato e poi vedremo...

1 maggio - C.B. avanzato
Nuova telefonata con Nives. Dopo lunghe attese l’”eccellente” macchina organizzativa cinese ha messo in condizione i nostri atleti di avere finalmente con sé tutto il materiale al CB avanzato. Così, ovviamente in ritardo rispetto al previsto, il gruppo ha finalmente potuto mettersi in marcia con partenza ieri, 30 aprile, per il Colle Nord, ove ha poi trascorso la notte. Questa mattina Nives, Romano e Fabrizio hanno fatto un ulteriore sforzo raggiungendo quota 7500-7700 m circa, ove hanno potuto solamente posizionare un deposito di materiale. Lo chiamerei C2 ma purtroppo, per dovere di precisione, non me la sento ancora di definirlo così. Il problema è che la montagna più alta della terra in questo momento sembra essere anche la più affollata…una specie di multiproprietà in cui tutti i turni si sono trovati a coincidere: le spedizioni arrivate lì prima dei nostri (ricordo in attesa del materiale al CB avanzato) hanno letteralmente “picchettato” ogni centrimetro quadrato degli spazi ove è possibile sistemare i campi, lasciando a bocca asciutta chi, come i nostri, è necessariamente arrivato tardi.Il problema è che tutta la parete sembra essere in queste condizioni: con un operare di sherpa e alpinisti tesi verso la loro personale salita. Così, una volta ancorato il materiale, Nives, Romano e Fabrizio hanno girato i tacchi e se ne sono tornati rapidamente al CB avanzato, per tirare un po’ il fiato in attesa di bel tempo. Pare che infatti ci sia parecchio vento e che il freddo pungente renda tutto un po’ più complicato.
Per il momento aspettiamo il bel tempo e poi si vedrà. Fra qualche giorno comunque i ragazzi si metteranno in marcia per alzare ancora un po’ il tiro, in modo da acclimatarsi alla quota e poter cominciare a pianificare un eventuale tentativo alla cima.

NEWS 05/05/07_CB avanzato
Sono giorni d'attesa... Tempo vuoto, aspettando che il meteo conceda una tregua, che il freddo smetta di digrignare i denti, che la parete si dilati, che la stanchezza accumulata in questo periodo permetta anche solo di "pensare" di andar su.
I ragazzi attualmente si trovano al CB avanzato, ove si fermeranno ancora per un paio di giorni. Visti gli elementi in gioco la "tattica" di salita dovrà essere necessariamente in stile veloce: non appena il tempo volgerà al bello Nives, Romano e Fabrizio, campo in spalla, si metteranno in marcia per alzarsi rapidamente di quota. Salteranno il Colle Nord per raggiungere subito i 7500 m ove pernotteranno.
L'indomani si sposterebbero a 8100 m. Se possibile vi trascorreranno un'altra notte d'acclimatamento e all'alba, finalmente, tentare la cima.
Cito una frase di Nives: "(...) ci si muove come ladri, di notte" e speriamo che in questo caso la Dea Madre delle Montagne chiuda un occhio e conceda loro di dare una sbirciatina fra le nuvole, fra quel purgatorio d'anime ansimante alla ricerca del proprio nome nella storia.
Il condizionale è d'obbligo in queste situazioni: una parete attrezzata fino a 8400 m non è, e non deve essere, garanzia sufficiente per "conquistarne" la vetta.
Si fa presto a far parte di un elenco. E ognuno ha il suo.
Ad ogni modo questo sovraffollamento non renderà semplice la salita. Non c'è posto dove sistemare la tenda e al primo raggio di sole l'intera massa di sherpa e alpinisti si sposterà verso l'alto. I ragazzi hanno comunque già anticipato che per quel che riguarda loro cercheranno di "fare veloci", sistemandosi alla meglio, naturalmente ove possibile.
In questi giorni fa ancora molto freddo e tira un vento feroce, ma al momento sembrano ben acclimatati e sentono di poter almeno fare un buon tentativo.
La finestra di bel tempo all'Everest si apre solitamente verso metà mese.
Ora non ci rimane che aspettare e incrociare le dita.

NEWS 05/05/07 h16 p.m._ CB avanzato
Si profila l'ipotesi di aspettare il bel tempo direttamente a Rongbuk. Quei 1000 m di dislivello in meno infatti dovrebbero agevolare l'organismo, rifocillandolo un po' dall'astinenza da ossigeno.

NEWS 06/07/07 h.11 a.m._ Rongbuk
Il team è sceso al CB inferiore. Le previsioni hanno indicato un miglioramento a partire dal giorno 10, pertanto sarebbe stato inutile soggiornare ulteriormente all'avanzato, logorando il fisico in un inutile gioco di forza. Dopo un po' di riposo i ragazzi si sposteranno verso i 6300 m e nei giorni successivi, quando effettivamente la bassa pressione porterà un po' di tempo stabile, cominceranno a concretizzare la salita con il loro effettivo tentativo alla cima.
I pannelli solari si trovano al CB avanzato per cui in questi giorni non ci sarà la possibilità di ricaricare il telefono satellitare. Prevediamo dunque di sospendere le comunicazioni per un breve span, in attesa della partenza per la salita.
Buon relax ragazzi!

09/05/07 h.10 a.m._Rongbuk
Partenza domattina presto per il CB avanzato. Il tempo è ancora pessimo, ma il team ha deciso di portarsi avanti e attendere l’arrivo della bassa pressione a 6300 m, in modo tale da “bruciare” un po’ le tappe. In linea di massima lo schema di salita è quello di cui vi ho parlato la scorsa volta, con opportune varianti a seconda degli spazi a disposizione. Ad ogni modo il meteo dovrebbe migliorare già dai prossimi giorni. Intanto vi porto un grande saluto da parte loro.
Inshallà ragazzi…

NEWS 10/05/07_CB avanzato
Il gruppo ha ripreso posizione questa mattina al CB avanzato. Purtroppo fa ancora freddo e tira molto vento, ma in linea di massima con la prossima settimana dovrebbe aprirsi la tanto attesa finestra di bel tempo che permetterebbe loro di effettuare il tentativo alla cima.
Stanotte degli spari hanno scosso il CB dell’Everest…un rincorrersi di voci: 17 alpinisti cinesi ne hanno toccato la vetta. Uno strano modo di “esclamare” la propria gioia. Le danze si sono aperte.
Diciassette alpinisti non sono che una goccia nel mare, considerati i grandi numeri che si stanno giocando quest’anno; ma da adesso in poi probabilmente ci sarà un gran fermento da quelle parti. I territori sono stati “marcati” e sarà difficile muoversi velocemente in parete. I ragazzi ne sono consapevoli ma non possono prendere decisioni avventate, tanto più che la situazione ideale sarebbe proprio quella di fare solamente un unico tentativo, in modo tale da non logorare troppo l’organismo correndo altresì rischi inutili.
La loro autonomia (lo stile leggero con cui si muovono) non aiuta di certo ad avere sicurezze e/o garanzie in più ed è per questo che il meteo giocherà un ruolo importante.
Tanto per fare numeri: a livello del mare la pressione atmosferica è di 760 torr (mmHg) e la pressione parziale dell’ossigeno (c.ca il 21% dell’aria) è di 159 torr (il 21% di 760 torr).
Con l’aumentare della quota la pressione barometrica decresce, dimezzandosi con legge logaritmica ogni 5500 m, mentre la percentuale di O2 è tuttavia sempre pari al 21%. A 5400 m l’O2 disponibile nell’aria inspirata è all’incirca dimezzato rispetto a quello disponibile a l.d.m., mentre sulla cima dell’Everest (8848 m) si riduce di un terzo, tale per cui la PO2 contenuta nei polmoni di un alpinista ben acclimatato sarà di circa 36 torr, valore prossimo al limite tollerabile per la sopravvivenza umana.
Detto questo risulta ancor più facile capire cosa voglia dire scalare una vetta del genere con l’aiuto (anche psicologico) dell’O2 supplementare e cosa invece voglia dire farlo senza. Per non parlare poi delle complicazioni conseguenti alla presenza del forte vento in quota, che riduce ancor più le risorse dell’alpinista (come capacità respiratoria, temperatura corporea, aumento della disidratazione), esasperando ulteriormente i già numerosi fattori di rischio.

NEWS 11/05/07_CB avanzato
Mail di Nives:
“11 maggio, campo base avanzato. Il 6 maggio, viste le condizioni meteo incerte, avevamo deciso di scendere al campo base cinese di Rongbuk, a 5000 metri, per prendere un attimo di respiro (nel vero senso della parola) e di caldo.
L’enorme piana di Rongbuk infatti, a parte il vento pomeridiano, offre un clima decisamente più mite e i tre giorni di vacanza li abbiamo trascorsi in assoluto riposo: mangiare, bere, chiacchierare e leggere; siamo riusciti addirittura a lavarci e fare il bucato, impresa estremamente rischiosa quassù, vista la differenza di temperatura.
Passati i 3 giorni di vacanza, ieri siamo risaliti al campo base avanzato; clima meno feroce di quando siamo partiti ma condizioni meteo ancora non buone per tentare la salita.
Per il resto qui tutto bene, a parte la quota che ti fa boccheggiare al più stupido movimento, a parte il tempo che non sai come interpretarlo, a parte il pensiero del sovraffollamento che troveremo
ai campi e sui famosi “step”. La parete è al tempo stesso un cantiere, per il continuo andirivieni
di sherpa che a tutte le ore e con tutte le condizioni lavorano su, ma è anche un grande circo di persone, tutte diverse, ognuna con la sua sfida. Alcuni non hanno meno di 70 anni, c’è l’atleta che tenterà la salita in mutande, poi c’è un uomo senza un braccio, a cui la guida spiegava come usare lo jumar. Naturalmente gli alpinisti, le guide e le grosse spedizioni commerciali. Siamo in tanti, qui all’Everest.“

11/05/07 h.15:45_chiacchiere e riflessioni
Chiamo Nives, sento che ha un gran bisogno di parlare. Undici lunghissimi minuti…la bolletta questo mese sarà decisamente più salata. Ma non importa, non riesco a staccarmi dal telefono e nel frattempo penso che domani la richiamerò di nuovo, se necessario, e il giorno dopo ancora. Perché è questo il momento in cui si ha bisogno della spinta da casa, dell’energia degli amici, di tutti coloro che credono in quest’avventura estrema chiamata “alpinismo”. La solitudine non ha bisogno di ossigeno per sopravvivere e per assurdo lassù trova spesso il suo terreno più fertile; certo, non per tutti è così, ma a volte il piacere per quello che si sta facendo lascia spazio alla nostalgia e in questo caso la situazione paradossale che si sta venendo a creare, i dubbi, le paure, la conoscenza dei propri limiti di certo non aiuta a mantenersi concentrati.
Quando Nives mi chiama chiede sempre di me, di casa, come stiamo, cosa facciamo; lei, dice, non ha molto da raccontare e la capisco, avendolo provato di persona quando siamo partite assieme: lì i giorni sono spesso tutti uguali e si finisce col percepire casa come una molteplicità di colori, di racconti, di esperienze…lontani da quel bianco piatto che per assurdo dipinge i lunghi mesi nel mondo dell’aria sottile.
Oggi era preoccupata, si rende conto che non sarà facile questo suo secondo tentativo all’Everest (il primo nel 1996, sempre con Romano, quando insieme raggiunsero quota 8000 metri lungo la via Mallory, costretti a rinunciare a causa delle avverse condizioni del tempo).
La quota e il meteo hanno giocato un brutto tiro anche ai fortissimi amici khazaki (Maxut Zhumayev e Vassily Pivtsov) e questo di certo non è un buon segno. “Bisogna avere pazienza ed aspettare – dice Nives - ma per partire dobbiamo essere sicuri delle previsioni”.
Per andare sul tecnico bisogna parlare con Romano e oggi è stato Luca a farlo: lo schema di salita rimarrà lo stesso stabilito i giorni scorsi. Forse domenica cercheranno di salire un po’, ma è ancora tutto da decidere. Intanto è previsto un miglioramento per il 15-16-17.
Penso a quante volte usiamo il cellulare per stupidaggini, per chiamare qualcuno e non dirgli niente, approfittando della sua presenza incondizionata, della relativa facilità a raggiungerlo. Un luogo comune?
In questi casi non è così, devi concentrare tutto in pochi minuti, essere il più chiaro possibile, prepararti un elenco di domande prima e poi sperare che l’istinto di mettere tutto da parte non prevalga, riducendo la conversazione a una sequenza di: “come stai?...tutto bene?…ma sei serena?…lo sai che ti pensiamo tutti, vero?…non farti condizionare dai colpi bassi…ascolta il tuo corpo…non metterti nei pericoli…”. Attese, squarci di frasi ed emozioni: noi a casa viviamo così.
Perché l’alpinismo è lontano, non è fatto di telecronache, né di collegamenti in differita. È uno sport (è uno sport?!…) lento, intimo, in cui le sensazioni soggettive si dilatano e difficilmente possono essere riferite in due parole. O forse nemmeno in mille. Ma la cronaca è importante, non tanto per riportare fatti, persone, dettagli tecnici, ma soprattutto per condividere, divulgare, offrire mezzi e informazioni.
Difficile appassionarsi a una disciplina del genere, ma chi lo fa è perché ne condivide le emozioni e sa che la lentezza di cui parlo è fatta di sogni e passione, di paesaggi mozzafiato, di culture lontane, di amicizia.
Non c’è un premio alla fine e soprattutto non ci sono regole, se non quella del buonsenso e dell’onestà. Le regole appunto…forse una delle più grandi questioni aperte dell’alpinismo in alta quota: è possibile “istituire” una gara fra chi scala in stile alpino o in stile leggero e chi al contrario punta allo stesso obiettivo ma facendo uso di tutti gli aiuti possibili? Parlo di ossigeno supplementare, di sherpa che ti battono la traccia e sistemano i campi, che ti fissano le corde, che ti preparano addirittura il thè quando sei su ai campi…di cime presunte e mai contestate, di grossi mezzi con cui garantirsi la possibilità di pianificare ogni spedizione.
Spesso sono i media a fare la differenza: dipingono eroi sulla base dei loro tratti fisici o ancor più delle imprese bizzarre che vanno a concretizzare. Dov’è il limite? È una domanda che gli Alpinisti si fanno sovente. Ma quello che conta è sempre il rispetto per la vita, cercando di non creare situazioni pericolose lassù dove la terra è solo degli dei e dove hai ossigeno sufficiente appena per restare sveglio.
Quando Nives mi chiama chiede sempre di me, di casa, come stiamo, cosa facciamo; lei, dice, non ha molto da raccontare e la capisco, avendolo provato di persona quando siamo partite assieme: lì i giorni sono spesso tutti uguali e si finisce col percepire casa come una molteplicità di colori, di racconti, di esperienze…lontani da quel bianco piatto che per assurdo dipinge i lunghi mesi nel mondo dell’aria sottile.
Oggi era preoccupata, si rende conto che non sarà facile questo suo secondo tentativo all’Everest (il primo nel 1996, sempre insieme a Romano, quando insieme raggiunsero quota 8000 metri lungo la via Mallory, costretti a rinunciare a causa delle avverse condizioni del tempo).
La quota e il meteo hanno giocato un brutto tiro anche ai fortissimi amici khazaki (Maxut Zhumayev e Vassily Pivtsov) e questo di certo non è un buon segno. “Bisogna avere pazienza ed aspettare – dice Nives - ma per partire dobbiamo essere sicuri del meteo”.
Per andare sul tecnico bisogna parlare con Romano e oggi è Luca a farlo: lo schema di salità rimarrà lo stesso stabilito i giorni scorsi. Forse domenica cercheranno di salire un po’, ma è ancora tutto da decidere. Intanto le previsioni mettono un miglioramento per il14, altre invece per il
15-16-17.

NEWS 12/05/07 h.10:30_CB avanzato
Nives: “Siamo al CB avanzato: il tempo non è ancora bello, ma almeno oggi qualche spiraglio di sole c’è stato. Domani mattina partiamo…e tentiamo. Inshallà”.
La formula è sempre la stessa. Ci facciamo mille raccomandazioni, congedandoci infine col desiderio di risentirci il più presto possibile. Il 17 forse, se non addirittura prima: se il gruppo parte domani ci vorranno tre giorni per toccare la vetta e un giorno intero per scendere all’avanzato. Questo nella più rosea delle ipotesi, ma se il meteo cambia allora bisognerà prendere in considerazione l’opportunità di fare marcia indietro e scendere subito. Come sempre c’è un po’di preoccupazione; ma incrociamo le dita e, come dice Nives, Inshallà…

Cari amici, vogliate scusare il ritardo negli aggiornamenti, ma l’impatto mediatico della notizia è stato incredibile e dal giorno della cima non sono più riuscita a trovare i tempo per farvi avere le ultime dal Tibet. Inoltre fra le mille mai che mi sono pervenute devo essermi anche presa qualche virus, così che ho avuto anche un po’ di poblemi con la posta elettronica.

NEWS 18/05/07 _CB avanzato
Questa mattina ho sentito Nives, una bella voce squillante direttamente dal CB avanzato. Ci eravamo lasciate il giorno prima, mentre con Romano era impegnata sulla strada di ritorno dalla cima. Il tragitto è stato lungo e faticoso, reso ancor più complicato dal fatto che Nives ha perso la frontale durante un attimo di ‘resting’ a quota 7700 m. e per fare rientro al base hanno potuto contare solo su quella di Romano.
Le dita non son più blu, ma di un bel bordeaux profondo (“Un colore poco di moda – precisa Nives – non so proprio con cosa abbinarlo una volta tornata a casa”…e sorride, scherzando sulle frivolezze da donna). Romano invece ha qualche piccolo problema alle dita di un piede, ma nel complesso niente di grave, ci tiene a precisarlo.
I ragazzi sono esausti ma ovviamente contenti. Ci vuole sempre qualche giorno di tranquillità prima che riescano a realizzare cos’hanno combinato…forse se ne renderanno conto una volta fatto rientro in Italia.
Appropostito di rientri: sembra che gli yak necessari a portare il materiale fino a Rongbuk siano stati prenotati già per il giorno 22; una grande notizia perché per andare da lì a Kathmandu bastano un paio di giorni e, se tutto fila liscio, riuscendo ad anticipare il volo potremo riabbracciarli già entro fine mese!
Una precisazione: Fabrizio Mannoni non è ancora sceso al CB: ha deciso di aspettare qualche ora dopo la partenza dei compagni e di tentare nuovamente la sua salita in vetta! Appena avrò notizie in merito vi farò sapere ogni dettaglio.
Intanto un po’ di cronaca: come già sapete Nives e Romano hanno lasciato il loro bivacco a quota 8100 m il giorno 17, alle 24.30 circa, per toccare la vetta del Chomolunga quella stessa mattina, alle 10 circa.
Dopo le foto di rito, proprio a causa della forte debilitazione legata al soggiorno prolungato in quota, hanno deciso di fare subito rientro al CB avanzato. E’ stata lunga, complicata come dicevo dal fatto che i ragazzi erano stanchissimi e purtroppo si sono ritrovati ad avere solamente una lampada frontale. L’odissea si è conclusa alle 21 circa (ora locale), dopo circa 21 ore di cammino in quota. “Romano aveva fretta di tornar giù – scherza Nives – aveva voglia di un sorso di coca cola…”, ma entrambe sappiamo che in realtà la loro fretta era legata a un più che giustificato istinto di conservazione; il pericolo più grosso infatti, oltre al problema dei congelamenti, era proprio lo sfinimento.
Per concludere, proprio una battuta di Romano su questa incredibile, paradossale esperienza all’Everest: “Su questa montagna non c’è posto per gli alpinisti”. E come al solito si chiude subito in uno dei suoi ermetici silenzi…

NEWS 19/05/07 h.14_CB avanzato
Nives, che ne è stato della tua macchina fotografica?
“Il giorno 17, di ritorno dalla cima, io e Romano ci siamo fermati un attimo a quota 7700 m per tirare un po’ il fiato. Mi son tolta lampada frontale e macchina fotografica, appoggiandole su un grosso sasso lì vicino. ‘Sono bene in evidenza - ho pensato, appena riparto non posso certo dimenticarle…’ Così siamo ripartiti e, arrivati al Colle Nord, mi sono accorta che i miei buoni propositi erano andati a farsi benedire: sia la frontale che la macchina fotografica erano rimaste sul sasso!” Inutile riferirvi della frustrazione dei ragazzi. “E’ da ieri mattina che vago di campo base in campo base, chiedendo in giro se qualcuno di ritorno dalla cima possa averla trovata. Della macchina nessuna traccia, ma a suon di birre offerte ieri son tornata ubriaca…”
Nives come suo solito sdrammatizza, ma sappiamo entrambe quanto fastidiosa possa essere questa situazione. “Abbiamo detto agli sherpa che, qualora dovessero trovarla, saremo felicissimi di regalargliela, di dargli anche la frontale e ovviamente di ricompensarli economicamente. Basta che ci tornino la scheda, perché né io né Romano lassù ci vogliamo più tornare. Siamo stanchissimi”.
In cima con loro c’era tanta gente, ma sembra che nessuno abbia buone notizie.
Romano: “Niente di grave: come sempre con me avevo la videocamera e ho filmato sia la salita che l’arrivo in vetta; le immagini non saranno da film festival ma almeno ho tutta la documentazione”.
“Vi ho mandato qualche scatto – continua Romano, quella che vedete davanti a me col tutone arancio Montura è Nives. Io ero stanchissimo e questa volta è giunta in cima prima lei di me. È dal K2 che non riesco più a staccarla…è incontenibile”.
E per fortuna che a vostro dire dovevate tentare l’Everest prima di diventare troppo vecchi…
Siete grandi ragazzi, campioni d’umiltà, prima di tutto.
E’ vero Romano: Nives è sempre più grande, una fuoriclasse – soprattutto tenuto conto che non ha mai tempo per allenarsi; ma non bisogna comunque dimenticare che anche tu hai appena scoperto di avere due ernie…Siete grandi ragazzi, campioni d’umiltà, prima di tutto.

NEWS 20/05/07 h.10 - CB avanzato
I ragazzi sono al CB avanzato. Con loro anche Fabrizio che, dopo l’ultimo tentativo alla cima (purtroppo fallito), ha deciso di far rientro velocemente al base.
Nonostante il grande passaggio di gente, proprio nel punto in cui Nives ha dimenticato la macchina fotografica, sembra che ad oggi ancora nessuno l’abbia trovata…

21/05/07 LEILA MEROI
Mi scuso per il lungo silenzio ma in questi giorni è stato pressochè impossibile per me comunicare con Nives. Di comune accordo con il team è stato inoltre deciso di sospendere la diffusione delle news per mantere quanto più possibile il riserbo nei confronti del difficile momento che si stava vivendo all’Everest (vi rimando al sito www.fancymountain.com). Il rispetto per la vita e per tutti coloro che da casa seguono i passi dei propri cari è fatto anche di silenzi e col silenzio abbiamo stabilito di vivere quegli attimi. Se lo riterranno opportuno saranno proprio Nives e Romano a raccontarvi del soccorso agli alpinisti bergamaschi e di cos’hanno provato in quelle lunghissime ore d’attesa. Dal canto mio posso solo tirare un sospiro di sollievo e tacere di fronte alla grandezza di queste due persone.

22/05/07 LEILA MEROI
Se il programma è stato rispettato questa mattina dovrebbero essere arrivati gli yak che consentiranno al gruppo di trasportare il materiale fin giù a Rongbuk. Da lì l’indomani si sposteranno coi mezzi fino in Nepal, a Kathmandu.

23/05/07 LEILA MEROI
Sembra che Nives Romano e Fabrizio siano arrivati oggi a Rongbuk; hanno accumulato un giorno di ritardo pertanto arriveranno a Kathmandu solamente dopodomani. Sono molto stanchi, sembra che la tappa di oggi li abbia cucinati per bene (i giorni trascorsi a 6300 dopo lo stress della cima non ha di certo agevolato il loro recupero fisico e psicologico) e che necessitino di una buona dose di riposo. Purtroppo però sembra non sia possibile anticipare il volo di rientro, così dovremo rassegnarci all’idea di rivederli solamente a giugno. E loro che sentivano già profumo di mare…

23/05/07 LEILA MEROI
Ancora nessun aggiornamento dai ragazzi. In questo momento credo siano sulla strada di ritorno, diretti a Kathmandu. Se siamo fortunati e riusciamo ad anticipare il volo credo potremo finalmente riabbracciarli presto, già per fine mese.

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